Attività proposta dal Settore Giovani

Ricucire la pace”, per noi giovani, si riempie di un significato profondo, intimo e prossimo.
Significa riscoprire la bellezza dei nostri legami, intessere nuove relazioni e ricucire gli "strappi umani" che a causa di questa pandemia si sono potuti creare.
Accogliamo e facciamo nostro l’invito della Presidenza nazionale, che, nel sussidio “Ricuciamo la pace”, ci aiuta “alla costruzione di un luogo accogliente in cui le ferite possano essere rimarginate con il tempo e con la cura, un luogo dove nessuno si senta emarginato, ma al contrario, benvoluto e seguito, riconosciuto e amato, un luogo di pace duratura.”
La nostra proposta per il mese della Pace è proprio legata alle relazioni.
Vi suggeriamo di dedicare un intero pomeriggio da trascorrere con giovani e giovanissimi.
L'incontro potrebbe articolarsi a partire dalla visione di un film (alla fine alcune proposte) che potrebbe portare alla nascita di un dibattito guidato dall'educatore o dall’animatore.
A seguire può essere proposta una tra queste attività.
 

In-tela
La prima delle due attività è incentrata sul nostro rapporto con gli altri.
Fornendo ad ogni giovane e/o giovanissimo una piccola tela, si chiede di disegnare prima e cucire poi un'immagine, un simbolo o delle parole che possano descrivere e rappresentare la loro relazione con l'altro.
Terminato questo primo momento si chiederà il perché della loro scelta e come potrebbero migliorare questa loro relazione.
Infine, si chiederà di scrivere sotto la tela una frase che possa descrivere la relazione rappresentata.
La tela rimarrà poi ad ogni ragazzo. 
 

Con  filo d’oro
La seconda attività ha invece al centro il tema di “noi con noi stessi".
La tecnica giapponese del Kintsugi consiste nel “riparare con l’oro”, i pezzi di un oggetto rotto. Questi vengono saldati tra loro e la riparazione viene ricoperta con uno strato d’oro. Il vaso riparato assume così più valore e prestigio di quanto ne avesse prima.
La rottura non genera uno scarto, ma un prodotto nuovo, più ricco e più luminoso; le linee della spaccatura non vengono nascoste, ma evidenziate, impreziosite.
Le nostre ferite, infatti, come cicatrici sulla pelle, non ci distruggono, ma ci rendono forti e preziosi. In questo senso “ricucire la pace vuol dire per noi mettere insieme i pezzi, aiutare i giovanissimi e i giovani a riconoscere e attraversare le proprie ferite per riscoprirsi persone create da Dio come un prodigio. Abbiamo la responsabilità di prenderci cura, nei nostri percorsi, dell’unicità della persona, mente, anima e corpo”.

Si può realizzare un oggetto con l’argilla, mettendo in risalto le imperfezioni e poi fornire un filo di cotone color oro/giallo e aiutare i ragazzi a farlo passare nelle crepe/fessure del loro oggetto.

In alternativa all’argilla si può realizzare il disegno di un oggetto su un cartoncino; in un secondo momento si chiederà ai ragazzi di strappare quell’oggetto, facendo scrivere sui bordi dei pezzi strappati le ferite che hanno portato dolore, tristezza, vergogna nella propria vita; Con lo scotch di carta si chiederà poi di rimettere insieme i vari pezzi del disegno e di scriverci su come questa ferita è stata ricucita (il nome di chi ci è stato vicino, le sensazioni che si sono provate, o si provano, pensando a quella ferita, una parola di conforto che ci è stata di aiuto).

 

Sappiamo le numerose difficoltà che purtroppo a causa della pandemia stiamo vivendo nelle nostre parrocchie, soprattutto con i nostri giovani e giovanissimi.
Queste attività e modalità di svolgimento vogliono essere solo dei suggerimenti.
Sappiamo, anche, che molto probabilmente non sarà possibile incontrarsi, noi vi invitiamo sempre alla prudenza e a non abbattervi, arriveranno tempi migliori! Non smettiamo di confidare.

 

Filmografia

  • “Mio fratello rincorre i dinosauri”, Stefano Cipani, Italia, 2019
    Un racconto di formazione incentrato sul tentativo di costruire la propria identità, facendo i conti con la necessità di accogliere la diversità come una ricchezza anziché come un ostacolo.
  • “The Milky way”, Italia, 2020
    “The Milky Way” è la storia di solidarietà degli abitanti e dei pericoli affrontati dai migranti, raccontata attraverso scorci di vita vissuta sullo sfondo del mondo di montagna, nella consapevolezza che – qui come in mare – nessuno può essere lasciato solo o abbandonato al suo destino.
  • “Il bambino nascosto”, Roberto Andò, Italia, 2021 
    Gabriele Santoro è un maestro di musica e vive in solitudine un'esistenza abitudinaria e sempre uguale finché un bambino non si intrufola nella sua bella casa: è il figlio del vicino del piano di sopra e la camorra lo sta cercando, per motivi a lui sconosciuti. Silenzioso, colto, solitario, il maestro di pianoforte è uomo di passioni nascoste, segrete. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di questo bambino che si è sottratto a un destino già scritto.
  • Qualcosa di meraviglioso, Pierre-François Martin-Laval, Francia 2019
    Nel maggio del 2011, Nura Mohammad lascia il Bangladesh con suo figlio in cerca di stabilità e speranza. Dietro di lui il resto della famiglia, davanti Fahim, 8 anni e un talento per gli scacchi. Padre premuroso e protettivo, Nura omette al figlio le violenze che agitano il loro paese e giustifica la loro partenza con la promessa di fargli incontrare in occidente un grande maestro di scacchi. Una volta arrivati in Francia, però, le cose non sono così semplici. Ad aiutare Fahim e la sua famiglia sarà il vecchio Sylvain Charpentier, campione di scacchi di grande mole e saggezza. Accolto nella sua aula, Fahim imparerà rapidamente le regole del gioco e della vita.

 

Ai seguenti link sono presenti le attività predisposte dal Settore Adulti e dall'ACR: