Le parole di una sosta che ritempra

XVIII Assemblea nazionale elettiva - Sacrofano (Rm) 25 - 28 aprile 2024

di Maria Antonietta D'Amico*

 

A quasi un mese dalla partecipazione alla XVIII assemblea nazionale dell’Azione Cattolica, ho ancora bisogno di tempo per rivivere nella testa e gustare con il cuore tutta la ricchezza che questa “sosta” mi ha donato. Una ricchezza che scaturisce dai volti gioiosi dei 100 acierrini che, per la prima volta nella storia dell’associazione, hanno preso parte da protagonisti ai lavori e dall’entusiasmo responsabile di tantissimi giovani che con serietà hanno dibattuto sul documento assembleare, mettendo in luce questioni delicate su cui confrontarci anche in futuro. E ancora, dalle parole pregne di significato che ci hanno rivolto tutti gli intervenuti e che mettono in luce come la Chiesa e la società contino sulla nostra associazione; infine, una ricchezza rinvigorita dall’importanza accordata ad alcuni concetti propri dello stile associativo che ci interpellano direttamente e che riassumo brevemente di seguito.

DEMOCRAZIA. In questo momento storico complesso, in cui prevalgono pulsioni disgregative ad ogni livello della vita sociale, l’Azione Cattolica ribadisce ancora una volta l’importanza dei valori democratici sia perché la loro pratica è una caratteristica intrinseca all’associazione che, da sempre, costruisce linee comuni attraverso la discussione disciplinata democraticamente, sia per “dare anche il nostro contributo e messaggio di unità e democrazia nella prospettiva delle comunità” 1.Da qui l’invito del Presidente Notarstefano affinché ognuno di noi punti a rendere ancora più effettiva la pratica democratica nei gruppi, nelle parrocchie e nella società. Ciò è perseguibile scegliendo sempre la strada, non facile e più faticosa, del dialogo, del confronto dialettico e rispettoso, del servizio umile che mira alla promozione dell’altro e alla sua inclusione, la strada della coesione sociale e del territorio, avendo sempre bene in vista il bene comune2.

FRATERNITA’. Affinché la democrazia diventi pratica diffusa ed effettiva, è necessario abbandonare la logica dell’individualismo e della difesa orgogliosa delle proprie posizioni. Occorre andare “a braccia aperte” verso gli altri e incontrarli nella fraternità. Questa prospettiva, vissuta ordinariamente dai soci attraverso il dialogo intergenerazionale, si nutre nella convinzione che siamo tutti fratelli in Cristo e che nessuno si salva da solo. Per questo siamo chiamati ad impegnarci per realizzare l’invito che papa Francesco ci ha rivolto in piazza San Pietro lo scorso 25 aprile: “essere atleti e portabandiera di sinodalità” significa che nessuno deve essere lasciato indietro, significa crescere ulteriormente nell’attenzione, nell’accoglienza e nella cura. Di conseguenza, risulta fondamentale stringere alleanze con tutti quegli attori che agiscono nella parrocchia o nella comunità: oggi all’Azione Cattolica è chiesto - in linea con il magistero del successore di Pietro - di essere sempre meno ripiegata su sé stessa e più disponibile a lasciarsi provocare dalle domande delle persone e dei territori.

IN QUESTO TEMPO. In questo andare verso l’altro, l’Azione Cattolica ha l’opportunità di mostrare il suo volto reale. Durante i lavori è stato ribadito più volte che, sebbene sia una realtà più piccola e più umile rispetto al passato, l’Ac di oggi è sempre appassionata e aperta nel condividere e costruire percorsi di pace, giustizia e bene comune; è ancora capace di contagiare gli altri con il suo stile caratterizzato da gratuità, confronto, senso di responsabilità e generosità che si realizza nella pazienza della quotidianità. L’associazione è pronta ad immergersi nell’oggi della storia della Chiesa e del Paese, riponendo la sua fiducia nella Bellezza che salva, consapevole che “non ci sono tempi buoni o cattivi, ma solo occasioni per vivere il proprio impegno a servizio del Vangelo nella Chiesa e nel Paese”3. Perciò, ritemprati da questa “sosta”, necessaria per fare il punto delle scelte compiute e per tracciare il solco del cammino futuro, possiamo riprendere il largo con coraggio e speranza.

 

 

*Vice Presidente diocesana del Settore Adulti di Ac

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1 Saluto del Presidente nazionale all’apertura della XVIII Assemblea nazionale, Sacrofano, 25 - 28 aprile 2024.

2 Cfr. Relazione finale del Presidente Giuseppe Notarstefano alla XVIII assemblea nazionale, Sacrofano, 25 - 28 aprile 2024.

3 Messaggio alla Chiesa e al Paese della XVIII Assemblea nazionale Ac