Parola che abbraccia

Domenica delle Palme - “Chi ama sa fissare la croce”
anno C - (LC 19, 28-40)
di don Antonio Tondi*

 

Con la celebrazione della Domenica delle Palme entriamo nella Settimana Santa. Non è solo un insieme di riti, ma il racconto di una storia d’Amore! Di un amore vero!  E di questa storia d’amore ciascuno di noi è la parte amata!!

La teologia che traspare da questi giorni santi è un’esaltazione dell’amore oblativo.

È tutto qui racchiuso il mistero.

Chi ama non è mai tirchio, fa cose che agli altri potrebbero apparire esagerate, fuori luogo. È paziente, misura il tono della voce, pesa le parole. Sa chiedere scusa, farsi da parte al momento opportuno. Non invidia, non è geloso. Gode del bene altrui. Gesù ci chiede di osare e di non avere paura, sporcandoci le mani e seminando il bene.

Si vive una volta sola. Occorre respirare questo nostro tempo - prezioso, unico, irripetibile - a pieni polmoni. È necessario imparare a costruire ponti per permettere all’altro di attraversare i fiumi dello scoraggiamento, del dolore e della morte.

Chi ama, proprio come Gesù, sente il bisogno di dare, dare sempre: le proprie cose, il tempo, le attenzioni, persino la vita. Chi ama trema, soffre per la persona amata. Veglia su di lei, la custodisce. L’accompagna con il pensiero, la preghiera. Rispetta e promuove la sua libertà. L’altra faccia dell’amore, quella più autentica, è la croce.

Dio, in un modo perfettamente ammirabile, soffre perché ci ama.

Fermiamoci. Inginocchiamoci. Fissiamo il crocifisso e capiremo tutto.  

 

*Assistente diocesano dell'ACR