Ancora una volta le parole che Papa Francesco rivolge ai giovani ci colgono gioiosi e immensamente grati per la cura e l'accompagnamento costante che, come un padre, ha nei nostri confronti. Ci ha raggiunti con un videomessaggio in occasione della Giornata mondiale della gioventù diocesana del 9 aprile, che si colloca nel cammino preparatorio alla prossima GMG del 2019 a Panama.
È la figura della Vergine Maria che accompagnerà tutti i giovani in questo percorso: a partire da colei che tutti chiamano beata il papa desidera tracciare una strada, in continuità con la scorsa GMG di Cracovia, in cui noi giovani possiamo "camminare non solo facendo memoria del passato, ma avendo anche coraggio nel presente e speranza per il futuro." Il tema dunque per questo anno è la fede che è il cuore di tutta la storia di Maria e si intreccia inevitabilmente con il tema del discernimento vocazionale, fulcro del sinodo dei giovani del 2018. È un invito a riflettere su come noi giovani "viviamo l'esperienza della fede in mezzo alle sfide del nostro tempo". Maria nel suo magnificat parla delle grandi cose che il Signore ha fatto per lei nella sua vita e che l'hanno portata senza indugio, in fretta, a raggiungere dopo un lungo viaggio la cugina Elisabetta.
Potremmo pensare che non faccia per noi tutto questo, che in fondo non abbiamo cose grandi per cui ringraziare il Signore, e invece quelle grandi cose rappresentano anche il viaggio della nostra vita: sono le cose dell'ordinario che ogni giorno possono diventare parti di una storia che si fa grande nelle mani di Dio. "Quando il Signore ci chiama, non si ferma a ciò che siamo o a ciò che abbiamo fatto. Al contrario, nel momento in cui ci chiama, Egli sta guardando tutto quello che potremmo fare, tutto l'amore che siamo capaci di sprigionare. Come la giovane Maria, potete far sì che la vostra vita diventi strumento per migliorare il mondo. Gesù vi chiama a lasciare la vostra impronta nella vita, un'impronta che segni la storia, la vostra storia e la storia di tanti." (cfr Discorso nella Veglia, Cracovia, 30 luglio 2016).
Non dobbiamo temere che qualcuno si aspetti cose troppo grandi da noi, al di fuori delle nostre capacità e dei nostri desideri, perché quando Dio tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi diventano capaci diazioni veramente grandiose. È dunque un invito a smuovere le nostre vite e i nostri cuori, per partire in questo viaggio con la gioia che ci fa muovere in fretta per realizzare qualcosa di bello e di grande per noi e per gli altri. Come Maria non siamo giovani-divano! E siamo certi che accogliendo la misericordia di Dio possiamo fare cose grandi, assumerci delle responsabilità, essere incisivi, realizzare la nostra felicità. E allora accogliamo con gratitudine l'invito di Papa Francesco: Siate protagonisti della vostra storia, decidete il vostro futuro!, facendo memoria del passato senza il timore di rimanere ancorati ad un momento o ad un avvenimento, senza l'estrema nostalgia che non ci fa guardare avanti, ma per riconoscere le origini della nostra storia gettando così le basi per la costruzione di cose nuove. Non una memoria paralizzante che ci fa fare e pensare sempre le stesse cose ma una memoria che sia slancio per il bello e per il nuovo.
Grazie papa Francesco! Custodiamo le tue parole nel cuore e ci avviciniamo con sempre maggior entusiasmo e gratitudine, come giovani e come Associazione tutta, a questo prezioso appuntamento!
di Lucia Colombo, Michele Tridente e don Tony Drazza - Vicepresidenti e assistente del Settore Giovani nazionale di Ac
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