Chi è il mio prossimo?

Lectio divina   ·   Galatina - Basilica Santa Caterina d'Alessandria   ·   20 Gennaio 2016

Il secondo incontro diocesano di LECTIO DIVINA per gli Adulti è stato caratterizzato da una partecipazione significativa e attenta di gente proveniente da tante parrocchie. Il luogo scelto questa volta è stato la Basilica di s. Caterina d'Alessandria a Galatina, una delle chiese giubilari della nostra Diocesi.

Non pochi partecipanti sono entrati per la prima volta nella meraviglia di colori e di scene bibliche che rendono ancora più preziosa la Basilica francescana.
E riascoltare la parabola del Buon Samaritano ha riportato i cuori e le menti di ciascuno a profondità significative, fino a sentire il battito interiore della nostra fede cristiana.

La volta scorsa l'immagine della strada aveva catturato l'attenzione e ci aveva dischiuso l'orizzonte esistenziale dei nostri quotidiani cammini di fede.
Questa volta abbiamo incontrato i personaggi che si succedono uno alla volta sullo stesso tratto di strada.

L'uomo che scende da Gerusalemme a Gerico e viene derubato di tutto, spogliato, picchiato a sangue e lasciato a terra mezzo morto; il gruppo dei briganti che all'improvviso gli piombano addosso e lo sfigurano fino a farlo credere morto da un sacerdote e da un levita. Questi passano, vedono e vanno oltre, senza cogliere la possibilità decisiva di una speranza non ancora spenta del tutto in un uomo "mezzo morto". E poi il passaggio di un samaritano che spiazza decisamente gli ascoltatori della parabola e offre a noi il paradigma evangelico del "prossimo" ed esprime compassione viscerale per l'altro.

All'ascolto della Parola, dopo la meditazione dell'Assistente diocesano, è seguita una breve adorazione eucaristica durante la quale abbiamo rinnovato la Professione di Fede e pregato secondo le intenzioni del Papa e della Chiesa. 
L'incontro si è concluso con un impegno diventato preghiera per tutti: 

"Fa’ che, toccati dal tuo Santo Spirito, possiamo raccogliere le lacrime dei fratelli in difficoltà, il grido silenzioso delle fragilità, i deserti di anime sinceramente assetate di perdono".

E il desiderio comune è diventato esperienza reale e commovente: "...concedi a noi tuoi fedeli, di varcare questa Porta ricordando l'infinito debito di misericordia che abbiamo verso il Padre dei cieli". L'uscita silenziosa dalla Porta Santa della Basilica è stata per tutti il gesto esteriore di una conversione del cuore già in atto. 

 

Don Lucio Greco - Assistente Unitario