Qual è lo sguardo con cui l’Azione Cattolica Idruntina inizia il nuovo anno associativo? E’ la do-manda che ci si pone sempre al ritorno dal periodo estivo, che rappresenta non un tempo di fuga dalla realtà dei giorni cosiddetti normali , ma tempo in cui permettiamo “all’anima di raggiungerci” (P.Curtaz), per riappropriarci del senso vero di quel quotidiano in cui si realizza la nostra vocazione ed il nostro destino ultimo di felicità. Allora ci accorgiamo sempre più che non è mai un cammino solitario, ma che “ritmato dalla storia e dalla grazia” (Cammino Pastorale Diocesano 2012-2013), è cammino di salvezza che compiamo tutti insieme con la Chiesa Locale e quella Universale. Non ci guida uno strabismo ecclesiale che renderebbe difficoltoso ed infruttuoso il cammino, ma uno sguardo convergente, che permette di guardarci intorno, di guardare negli occhi ed avere a cuore coloro che ci sono accanto ed osservare l’orizzonte, desiderando andare sempre oltre. E’ l’anno in cui ci sentiremo ancor più con-vocati da Dio, cioè chiamati tutti per nome ma insieme, per accogliere il dono della comunione e rendere la nostra comunità casa abitabile ed abbraccio accogliente per chiunque. Al centro della riflessione associativa sarà la pastorale ordinaria della Chiesa Locale che, animata e vissuta con senso vivo di corresponsabilità ed atteggiamento di fiducia, continua ad interrogarci su come la fede possa sposarsi con la vita delle persone del nostro territorio. E le coordinate, entro le quali disegneremo la rotta del nostro cammino, saranno quelle che lo Spirito incessantemente sussurra alla Chiesa del nostro tempo:
• L’indizione dell’anno della fede (11 ottobre 2011-24 novembre 2013) : occasione preziosa per riscoprire le radici dell’essere cristiani, per condurci attraverso la porta fidei (porta della fede) che “è sempre aperta per noi […] quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita” (Motu Proprio Porta Fidei, n.1). Sarà un riscoprire e volerci ancorare di più alla storia del nostro popolo otrantino, alla vicenda straordinaria del martirio del 1480, “tesoro prezioso che forma parte di quell’ energia che penetra ed alimenta”, attraverso anche la conoscenza e lo studio del linguaggio di fede a noi giunto attraverso il bellissimo mosaico del pavimento della Cattedrale di Otranto.
• Il cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962): evento propizio per uno studio più approfondito dei documenti fondamentali di questo autentico evento di salvezza nella storia della Chiesa (in particolare Lumen Gentium, Gaudium et Spes, Sacrosan-tum Concilium, Apostolicam Actuositatem). L’Azione Cattolica ha sostenuto ed alimentato il respiro del Concilio e continua a vivere di esso, a sentire, a voler trasmettere e condividere quel profumo di straordinaria vicinanza all’uomo ed alla sua storia, nella fedeltà al Vangelo. Paolo VI con bellissime parole lo aveva definito come una parola di amicizia al mondo. Questo è il significato vero della scelta religiosa dell’AC, non separazione tra impegno ecclesiale ed impegno sociale e politico, ma semmai un maggior impegno a testimoniare il primato e la fedeltà al Vangelo nel tratto di cammino della storia che insieme siamo chiamati a percorrere. Il Concilio è certamente dietro di noi, ma è sempre davanti a noi e continuerà ad essere il nostro programma.
• Il Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede: tema anch’esso strettamente connesso al Concilio Vaticano II, che per primo ha iniziato ad affrontare il tema della nuova evangelizzazione come intento di presentare il Vangelo all’uomo contemporaneo, che è sempre lo stesso: ieri,oggi e domani. Il tempo che viviamo ci interroga però su modalità e tempi nuovi di trasmissione, più rispondenti alla vita di oggi (pensiamo al grande tema della ri-evangelizzazione dei battezzati o all’uso dei nuovi mezzi digitali).
A livello diocesano continueremo a riflettere su come realizzare concreta-mente un cammino di iniziazione cristiana, alla luce della progettualità già esistente ed at-tuata nei nostri cammini formativi ed il discernimento in atto come Chiesa Locale, continuando a scommettere su parrocchia e famiglia come “terreno comune in cui lavorare insieme fino a raggiungere una vera simbiosi” (Cammino Pastorale diocesano 2012-2013). Sono i propositi di riflessione che quest’anno porteremo con noi nella bisaccia dell’AC, consapevoli della fatica di articolarli praticamente e di tenerli uniti. Per questo ancor più necessario è portare con sè il Vangelo, per invocare limpidezza di sguardo, ardore di cuore, forza e perseveranza nel cammino …. e gioia di vivere il proprio tratto di storia in continua conversione e riconciliazione con se stessi.
Salvatore Varraso
Presidente diocesano