La Giornata diocesana dell’Azione cattolica, voluta e promossa dal nostro Arcivescovo, si celebra quest’anno il 26 maggio, VI Domenica di Pasqua, in tutte le Parrocchie della nostra Diocesi.
L’Associazione, pur essendo «il ‘movimento’ della Chiesa locale; il movimento del Vescovo» (DONATO NEGRO, Testimoni della Fede nella società e nella Chiesa, n. 3 p. 25), si articola e si radica nelle singole Comunità parrocchiali all’interno delle quali opera, come lievito nella massa, attraverso il servizio, il discernimento, la comunione e la corresponsabilità.
«Vi invito a portare avanti la vostra esperienza apostolica radicati in parrocchia, che non è una struttura caduca, perché è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione».
È stato questo l’invito che papa Francesco ha rivolto all’Azione cattolica il 30 aprile 2017 in Piazza San Pietro in occasione della festa per i 150 anni dell’Associazione.
Occorre allora abitare, come abbiamo sempre fatto, le nostre Comunità parrocchiali perché, come ci ha ricordato ancora il Papa, la Parrocchia «è lo spazio in cui le persone possono sentirsi accolte così come sono, e possono essere accompagnate attraverso percorsi di maturazione umana e spirituale a crescere nella fede e nell’amore per il creato e per i fratelli», soprattutto i più poveri, chi è solo, gli ultimi.
Occorre abitare le nostre città, i nostri territori, accompagnando, anche con spirito critico, chi si impegna al servizio del Bene Comune.
Occorre sostenere e accompagnare i nostri Assistenti parrocchiali riconoscendo in ciascuno di essi un pastore affidatoci dalla Chiesa e un fratello con il quale condividere un tratto di cammino.
Occorre farsi prossimi delle Associazioni parrocchiali in difficoltà, quelle che vivono un momento di sfiducia, di fatica, di crisi, perché possano sentirsi amate e accompagnate.
Occorre, infine, promuovere e testimoniare la bellezza dell’esperienza associativa affinché, come ci ricorda il nostro Arcivescovo, i laici possano sentirsi «invitati, in ogni parrocchia, ad auto-organizzarsi e a costituire l’Azione Cattolica» (n. 4).
Potremo vedere realizzarsi questi impegni e questi sogni solo se nelle nostre Associazioni gareggeremo nello stimarci a vicenda, amandoci gli uni gli altri con affetto fraterno (cfr Rm 12, 10) e incarneremo «il senso profondo dell’Azione Cattolica, il fondamento di ogni teologia del laicato: Gesù, Gesù solo, Gesù sempre» (n. 1).
Salvatore Marti
Presidente diocesano