E’ stata questa la tematica affrontata all’ interno del Consiglio Diocesano che si è svolto il 6 giugno presso il Centro Diocesano di Morigino. Data l’importanza dell’argomento si è estesa la partecipazione anche ai Presidenti parrocchiali, ai Responsabili ACR e agli Assistenti parrocchiali; era presente anche il Vescovo Mons. Donato Negro e don Antonio Cagnazzo, Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano. Nei mesi precedenti, in una delle commissioni del Consiglio Diocesano si è proceduto ad un’ampia riflessione sulle modalità con cui la nostra Associazione realizza, attraverso i propri percorsi, il cammino di Iniziazione Cristiana. E’ emersa la necessità di conoscere le caratteristiche dei gruppi educatori parrocchiali e come essi sviluppano l’itinerario formativo dell’ACR. E’ stato formulato un questionario, contenente 18 domande, ed è stato inviato ad ogni Associazione parrocchiale; delle 42 parrocchie in cui è presente l’AC, poco meno della metà hanno compilato e restituito il questionario. I dati sono stati tabulati e presentati durante il Consiglio Diocesano. Alla domanda: “ Ritenete che i testi proposti dall’ACR siano una valida mediazione del catechismo della CEI?”, l’88% dei gruppi educatori parrocchiali ha risposto di sì; quando si è passati a chiedere: “La proposta dei cammini ACR, secondo voi, può essere utilizzata per la preparazione ai sacramenti?”, le risposte positive sono state l’ 82%; infine alla richiesta: “Pensate che nella vostra parrocchia potrebbe essere accettata la proposta di usare i cammini ACR per la preparazione ai sacramenti?”, solo il 37% dei gruppi educatori ha dato una risposta favorevole. La motivazione espressa, relativamente a quest’ultima risposta è stata –che non si sentono adeguatamente formati per accompagnare i ragazzi nella loro crescita umana e cristiana-. A conclusione del questionario molti gruppi educatori hanno chiesto –una più approfondita e continua formazione sia a livello parrocchiale che a livello diocesano-. Inoltre hanno richiesto una presenza attiva e quindi un maggiore supporto da parte degli Assistenti parrocchiali. (Per visionare nella completezza il questionario si può consultare il sito diocesano AC). Ad apertura del suo intervento, il relatore della giornata don Dino Pirri, Assistente Nazionale ACR, ha messo in evidenza che i sussidi proposti dall’ACR hanno il nulla osta dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI e sono riconosciuti come mediazione al catechismo CEI per l’Iniziazione Cristiana dei bambini e dei ragazzi. Ci ha ricordato che l’I.C. non può essere intesa solo come preparazione ai sacramenti, ma deve riguardare la vita intera dei ragazzi: ed è per questo che l’ACR propone itinerari che valorizzano le esperienze concrete dei ragazzi, tengono conto dei loro desideri, delle loro gioie e delle loro delusioni. L’ACR, utilizzando la scelta metodologica della catechesi esperienziale, entra nella vita dei ragazzi, ascolta le loro domande e fornisce una risposta attraverso la Parola. In questo percorso è fondamentale l’unitarietà dell’Associazione ma anche il sostegno delle famiglie e l’accompagnamento di tutta la comunità.
Iniziazione cristiana in AC
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