Carissimi,
nel riflettere insieme sulle motivazioni che ci spingono a rinnovare con immutato entusiasmo la nostra adesione all’Azione Cattolica, vorrei soffermarmi quest’anno sulla fedeltà, un concetto che implica la fede, la volontà e l’azione.
Certamente fedeltà non è sinonimo di immobilismo, di uno sterile aggrapparsi al passato, ai valori e agli stili di vita di altri tempi. Ciò che dura nel tempo non può che essere dinamico e sempre nuovo: questo paradosso è solo apparente perchè la fedeltà autentica non rimette sempre tutto in discussione, ma tiene insieme passato, presente e futuro, memoria e speranza.
Una persona è fedele se è affidabile, cioè non manca alla parola data e agli impegni assunti. Questo impegno dell'uomo verso gli altri può venir meno se non è innanzitutto impegno davanti e verso Dio che è la roccia, il fondamento di ogni fedeltà. Prima di essere una qualità umana la fedeltà nella Bibbia è infatti un dono e uno dei maggiori attributi di Dio: Dio è fedele sempre ed in modo assoluto e, poiché è fedele, può proporre agli uomini un'alleanza incorruttibile che esige come unica regola la reciprocità, una fedeltà per una fedeltà.
Un laico che aderisce all’AC è innanzitutto un “fedele” al Dio di Gesù Cristo, un “christifideles” laico che vuole ricambiare l’amore di Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente, praticando e testimoniando uno stile di vita improntato a relazioni leali, vere e sincere e alla ricerca del bene comune con un atteggiamento di fiducia incondizionata che è il cuore della fedeltà: solo così alla fedeltà di Dio corrisponde la fedeltà a Dio e agli uomini.
Il giorno dell’adesione alla nostra Associazione diventa un giorno speciale, di gioia nel quale ribadire di fronte alla comunità civile ed ecclesiale che vogliamo rispettare gli impegni presi con Lui il giorno del nostro battesimo, ringraziarLo del dono della Sua paternità, della Sua eterna fedeltà e fiducia in noi.
Il Presidente diocesano
Salvatore VARRASO