“Sembrava impossibile ma ce l’abbiamo fatta!”

In occasione della celebrazione della Festa della Pace – 2021

di Elisabetta Capurso *

 

Quello appena citato è il motto di una nota pubblicità, diventato un po’ nostro per l’organizzazione e la riuscita della Festa della Pace 2021.

Come équipe del settore giovani abbiamo trascorso più di un mese ad interrogarci sul progetto: su quale sarebbe dovuto essere l’argomento, ma soprattutto su come dovesse svolgersi l’evento che quest’anno avrebbe di certo avuto un sapore totalmente diverso a causa del periodo che stiamo vivendo;

Per fortuna abbiamo avuto dalla nostra parte la tecnologia e i social media, diventati per noi fondamentali per organizzare un momento di crescita personale e associativa.

A fare da sfondo all’evento “La Cultura della Cura”, abbiamo scelto il messaggio di Papa Francesco per la 54° Giornata Mondiale della Pace. Siamo partiti dai luoghi della quotidianità nei quali si vive e si costruisce l’esperienza della cura.

Gli ospiti intervenuti sono stati: Marco Maniglio, docente di Filosofia, il sindaco di Cannole Leandro Rubichi e Maria Carmela Spagnolo, tutor del progetto “Apri” della nostra Caritas diocesana.

Ci ha introdotti a questa triplice intervista Matteo Musarò, seminarista della nostra diocesi, attraverso la riflessione sulla parabola del “Buon Samaritano” accompagnata dalla descrizione dell’omonimo quadro di Van Gogh.

Durante la nostra intervista abbiamo scelto di camminare in punta di piedi, ma ricchi di curiosità, nell’ordinario dei nostri ospiti, scovando la loro vocazione verso le persone che li circondano. (se ne avete voglia, per chi se la fosse persa, vi invitiamo a guardare o riguardare, la diretta sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/554983311359259/videos/238471271098837  o sul canale Youtube https://www.youtube.com/watch?v=bWmDN8YNk34  della nostra AC diocesana)

In ultima battuta riprendo le parole dei nostri testimoni come augurio per me stessa e per ogni persona della nostra associazione: “impariamo a mettere al centro della nostra vita la cura verso l’altro; che sia in famiglia, tra gli amici, sul posto di lavoro e in qualunque ambito in cui ci troviamo a vivere, relazionandoci con quella semplicità e quella umiltà che caratterizzano l’uomo senza riduzioni di tempo e senza smettere di imparare dagli altri”.

 

*Consigliera diocesana del Settore Giovani