Parola che abbraccia

Domenica di Pasqua - “Sarà questa la nostra Risurrezione”
anno C - (Gv 20, 1-9)
di don Lucio Greco*

 

Ci risiamo: sempre la solita fretta! …tutta umana.

Sembra che a Pasqua si arrivi correndo! Confermato pure dal Vangelo di Giovanni, quando annuncia un evento sovrumano, ma senza testimoni. La fretta di Maria Maddalena parte dal sepolcro e arriva al cenacolo, mentre è ancora buio…

Una notizia riservata a Pietro e all’altro discepolo mette in moto la fretta dei due seguaci del Maestro, dal cenacolo al sepolcro. Il presentimento di una tomba profanata e di un cadavere trafugato: altro evento senza testimoni. Una corsa a perdifiato verso i segni della morte e senza consolanti certezze. Sembra che chi corre di più, e arriva per primo, è capace poi di fermarsi con rispetto, sa aspettare. E soprattutto sa vedere e credere! Ma non basta, se si continua ad andare di fretta.

«…non avevano ancora compreso la Scrittura». Conseguenza disastrosa, ma non irreparabile della fretta. Non si può comprendere nulla nella fretta e non basta nemmeno il fermarsi (per rispetto). Il Maestro aveva detto più volte che il risvolto della sua passione e morte sarebbe stato una mossa vincente, divina: la risurrezione. Tutto scritto! Dai Profeti in poi… In Gesù tutto realizzato con l’amore del Padre per l’intera umanità.

«…non avevano ancora compreso la Scrittura». La Pasqua di fretta è una Pasqua senza testimoni! Forse anche Gesù ha avuto fretta di risorgere, in meno di tre giorni…

Quanto occorre per comprendere la Scrittura? Non occorre tanto! Entriamo anche Noi nell’enigma che Gesù ha trasformato in mistero e finalmente ci convinceremo che non conviene andare di fretta (anche a Pasqua).

Sarà questa la nostra Risurrezione!

 

*Assistente diocesano Unitario di Ac