Per una lettura della Laudato si'

Seminario etico - sociale   ·   Maglie - Salone Santi Medici   ·   27 - 28 gennaio 2016

L’Ufficio Diocesano di Pastorale sociale e del Lavoro insieme a Caritas Idruntina e M.L.A.C. ha proposto a tutta la comunità ecclesiale due giorni di riflessione e studio sull’Enciclica di Francesco Laudato si’ il 27 e 28 gennaio scorsi.

Siamo stati magistralmente introdotti e guidati in questa lettura da Padre Giacomo Costa SJ, direttore di Aggiornamenti Sociali, che con un metodo nuovo e originale ha cercato non solo di leggere l’enciclica ma ha fatto venir  fuori anche delle indicazioni utili per il cammino personale e comunitario.

Attraverso un metodo, caro a noi di AC, VEDERE - GIUDICARE - AGIRE, che il Papa ha proposto indirettamente nella scrittura della enciclica, padre Giacomo ci ha fatto entrare e soprattutto far nostro il messaggio del Papa.

Una prima indicazione è stata quella di leggere l’enciclica alla luce dell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium, solo così si può capire e dare corpo al messaggio e alle intenzioni del S. Padre.

Poi ci ha indicato la prospettiva dell’enciclica: ascoltare insieme il grido dei poveri che viene fuori con forza dalle pagine e dalla storia personale del Papa argentino.

Da ciò sono emersi almeno tre problemi o tre tematiche consegnate a tutti gli uditori per un approfondimento:

  • il lavoro,
  • il cambiamento degli stili di vita,
  • il debito ecologico tra il Nord e il Sud del mondo.

Poi Padre Costa ha posto a tutti gli intervenuti due interrogativi:

  • in quali luoghi ho percepito la bellezza della terra e dei poveri?
  • in quali luoghi ho percepito il grido della terra e dei poveri?

che rappresentano due modalità di approcciarsi ad una lettura critica dell’intera enciclica. Anche l’antitesi tra Bellezza e Grido è un’altra chiave di lettura.

Quali sfide ci consegna il Papa? La sfida è quella di proteggere la nostra casa comune, unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile, non tanto da noi, quanto dai più poveri;  costruire un popolo le cui inevitabili differenze si armonizzano con la costruzione di un progetto comune.

Un ritornello attraversa l’intera Enciclica: tutto è in relazione, tutto è collegato, tutto è connesso.

Nel IV capitolo, questo gioco di relazioni è riassunto nel titolo “Ecologia integrale”. Esso invita ciascuno di noi a vedere ogni cosa, ogni problema, ogni indicazione non fine a se stessa ma interconnessa con tutto e con ogni situazione, indicando una strada nuova all’ecologismo del Terzo millennio, in sintonia con la complessità dei problemi che l’uomo di oggi si trova ad affrontare.

Da qui l’esigenza di proporre prima alla comunità cristiana e poi all’intera comunità umana percorsi di conversione ecologica, passando dall’idea biblica della dominazione del creato alla nuova idea della responsabilità personale e comunitaria della casa comune. Attraverso la pedagogia dei segni concreti che possono essere:

  • la sobrietà
  • la politica dello scarto

Qual è il motore di tutto questo cammino? La GIOIA (Evangelii Gaudium), con gli strumenti del dialogo e della contemplazione.

Suggestiva l’immagine che Padre Giacomo ci ha consegnato come idea per orientare il nostro cammino: superare nella lettura della realtà, anche ecclesiale, la dimensione del CERCHIO sostituendola con un POLIEDRO, con al centro  sempre Cristo, e con tutte le altre realtà, Chiesa compresa,  come facce del poliedro, tutte con lo stesso valore.

È una bella provocazione  e un suggestivo incoraggiamento ad essere ancora una volta lievito e seme buono nel solco della storia.

 

Fernando Pellegrino - Segretario diocesano MLAC