Il 22 Marzo scorso il Centro Agimi è stato il magnifico teatro in cui è andata di scena una Tavola Rotonda molto interessante dal titolo “Studio e Lavoro tra crisi e speranza”. L’evento è stato organizzato dal Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) insieme al Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC), e nasce dalla particolare attenzione del mondo dell’Azione Cattolica verso le tematiche concrete e attuali del mondo della Scuola e del Lavoro.
Lo spunto ci è stato offerto da un articolo contenuto nel numero di Ottobre 2011 del giornalino del Agimi, in cui si parlava di fuga di cervelli, ma anche di spreco di cervelli, ovvero di immigrati qualificati che non vengono valorizzati nel nostro territorio, nonostante le lamentele per la fuga all’estero dei nostri migliori ricercatori.
Noi come Azione Cattolica abbiamo voluto modificare leggermente il tiro, e riflettere, oltre che sulla fuga di cervelli, non sullo “spreco” ma sull’integrazione di cervelli, ovvero di quegli immigrati qualificati che si sono perfettamente integrati e che mettono a nostra disposizione le loro competenze professionali. Ad aiutarci nella riflessione c’erano: la Dott.ssa Fiorella Retucci (Ricercatrice presso il Thomas-Institut dell’Università di Colonia e Vicepresidente del “Forum di dialogo per i ricercatori e scienziati italiani nel Nordreno-Vestfalia”), il Dott. Ubaldo Villani-Lubelli (Assegnista di Ricerca in Storia del Diritto Medievale e Moderno presso l’Università del Salento), il Dott. Lizart Hako (medico anatomopatologo albanese, residente a Maglie) e l’Ing. Mohammed El fassi (programmatore sistemista marocchino, residente a Surano).
La serata è stata all’insegna del dialogo, del confronto costruttivo fra parti apparentemente diverse e distanti. La lettura del presente che è venuta fuori, è sì di una fase di crisi (parola-chiave usata e abusata negli ultimi tempi), ma anche di speranza, verso un futuro concretamente migliore.
Altro problema affrontato con professionalità è stato quello dell’identità: basta essere stupidamente “conservatori”! La nostra identità si modificherà nel tempo, come è sempre stato nel corso della storia, e guai se così non fosse. L’incontro fra culture diverse è sempre una risorsa e mai un limite, e la varietà delle genti mette in risalto la fantasia e creatività del nostro Creatore, quel buon Dio che ama tutti e ciascuno allo stesso modo. E poi per noi Cristiani, l’altro, il cosiddetto “diverso”, è un fratello da amare e non da temere: con i fratelli non si deve aver paura di entrare a stretto contatto. Solo con questo profondo e caritatevole (nel senso di “amorevole al massimo”) umanesimo potremo donare al futuro prospettive concrete di speranza. Finché avremo paura dell’altro, saremo condannati alla nostra misera mediocrità, alla condizione di chi non vuole guardarsi allo specchio per paura di scoprirsi “invecchiato” e “diverso” rispetto ai tempi della “pura” gioventù sfumata.
Un altro aspetto importante, emerso dalla serata, è che in Italia, a detta dei nostri ospiti, la mano che la Chiesa dà agli immigrati e all’immigrazione è notevole e di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altro ente (Stato compreso!). Durante la Tavola Rotonda sono inoltre stati sfatati molti luoghi comuni intorno all’immigrazione.
In conclusione, l’incontro è stato di grande respiro e di grande qualità, e soltanto un luogo estremamente “competente” e rispettoso della persona e dignità umana come Agimi poteva aggiungere quel di più, che poi fa sempre la differenza. Perciò, grazie mille a Don Giuseppe e agli Amici tutti di Agimi! Speriamo di ritrovarci presto intorno ad un altro tavolo e discutere ancora insieme.
Marco Maniglio Segretario diocesano del Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC)