Assemblea diocesana · S. Cesarea Terme - Oasi Ss. Martiri Idruntini · 5 - 6 Settembre 2016
Nei giorni 5 e 6 settembre 2016, presso l'Oasi “Martiri Idruntini” in Santa Cesarea Terme, si è tenuta l'annuale Assemblea diocesana di Azione Cattolica.
La prima giornata è stata introdotta dalla preghiera condotta dall'Assistente generale diocesano, don Lucio Greco, che ha poi offerto anche una riflessione in assenza di mons. Arcivescovo, S. E. Donato Negro, convocato nel frattempo a Roma. Don Lucio ha aiutato i presenti ad entrare profondamente nel clima del tema annuale dell'Ac, “Rallegratevi ed esultate”, fondandolo sul piano spirituale nel discorso della montagna di Gesù: le Beatitudini costituiscono, infatti, una sorta di “programma di base” per il cristiano e, come ha sottolineato l'Assistente, gli suggeriscono uno stile di vita realmente “pieno”, perché l'espressione «Beati!» può essere tradotto in italiano anche come una forte esortazione: «A testa alta!».
Il Presidente diocesano dell'Ac, Salvatore Varraso, ha introdotto l'Assemblea e l'intero anno sociale focalizzando l'attenzione su alcuni aspetti e alcune particolarità che l'Associazione è chiamata ad attuare nei prossimi mesi. Quello che si sta aprendo è, infatti, sia l'anno conclusivo del triennio, per il quale vale come programmazione l'apposito documento stilato dalla Presidenza in attuazione del documento assembleare dell'ultima assemblea elettiva, sia anno di itinerario assembleare, in cui verrà esercitata la democrazia con l'elezione e il rinnovo degli incarichi di responsabilità a tutti i livelli: parrocchiale, diocesano, regionale e nazionale. A tal proposito, il Presidente ha fatto presente che le procedure di cammino assembleare sono state diversamente impostate dal Centro Nazionale, rimandando al giorno successivo per gli approfondimenti. Quindi ha presentato l'illustre ospite della giornata, il relatore Fabio Zavattaro, noto vaticanista del Tg1, nonché impegnato nell'Ufficio Stampa dell'Azione Cattolica Italiana.
Il tema assegnato a Zavattaro, come ha precisato Salvatore Varraso, riprende il tema annuale “Rallegratevi ed esultate”, a sua volta scelto dall'Ac seguendo quanto proposto da papa Francesco: per questo motivo, il nucleo centrale della relazione era l'Evangelii gaudium. Il relatore si è avviato nella riflessione partendo dalla significatività personale della propria esperienza giornalistica, evidenziando un recente viaggio in Terra Santa e la visita del Pontefice a Lesbo, incarnando così perfettamente il modus operandi scelto dall'Associazione, che è quello del “raccontarsi”. Quindi si è concentrato sulle quattro direttrici fondamentali che è possibile individuare nel documento papale per un annuncio gioioso del Vangelo, ovvero i quattro criteri riportati in EG, 222-237.
Il primo di questi è costituito dal principio, manifestatato dal Santo Padre, che «La realtà è più importante dell'idea»: si tratta di superare speculazioni di pensiero che esulino dalla datità della vita, presentazioni della dottrina lontana dalla quotidianità delle persone, idealismi che si chiudano in un'autoreferenzialità che non tenga conto dei fatti. Sul piano più strettamente associativo, questo si realizza tra l'altro in una programmazione che parta dall'analisi della realtà e non “dall'alto”.
Il secondo criterio fornito da EG parte dal convincimento che «Il tempo è superiore allo spazio»: non si vuole dare nuove interpretazioni cosmiche sullo spazio-tempo, ma riprendere il concetto, tutto evangelico, per cui occorre innescare processi virtuosi, ovvero “seminare” senza pretese di raccolte immediate, ma con l'affidamento al Signore tenendo presente che Egli raccoglierà.
Di sapore organicistico è il principio espresso dalla dicitura “Il tutto è superiore alla parte”. Zavattaro faceva presente che si tratta, per la Chiesa, del riconoscimento della sinodalità come stile operativo preferenziale, esattamente nel modo in cui si era sperimentato nel Convegno ecclesiale di Firenze richiamato da Salvatore Varraso. Secondo questo criterio, l'onesto confronto volto al “camminare insieme” prende in considerazione la specificità di ciascuno, senza omologazioni, alla maniera di quanto suggerito da una nota metafora offerta da papa Francesco, quella del “poliedro”.
La quarta direttrice da tenere presente si riassume nell'espressione “L'unità prevale sul conflitto”. Nello specifico, essa impone all'Ac di aprirsi a nuove alleanze con l'esterno, sottolineando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide. Questo permette di avviare circoli virtuosi di crescita e di raggiungimento di fini fondamentali e risponde allo stile di apertura di cui il credente può certamente rivestirsi.
Nel dibattito vivace e nelle repliche offerte dal relatore, è emerso, su tutti, il valore dell'impegno civico e politico cui il cristiano - e il socio di Ac - non può esimersi, sempre tenendo presente che anche gli altri ambienti di vita sono luoghi provvidenziali di testimonianza autentica.
Il giorno successivo, gli spunti della prima sessione sono stati declinati in azioni pratiche da percorrere. Il “Rallegratevi ed esultate” è stato coniugato nelle specificità dei Settori, dell'Articolazione e dei Movimenti, con l'esposizione dei cammini formativi previsti per l'a.s. 2016/2017, a cura dei Vicepresidenti, della Responsabile ACR e dei Segretari, e con una breve presentazione delle relative guide. Successivamente, i partecipanti all'Assemblea sono stati invitati a lavori di gruppo (un Comitato dei Presidenti e altri raggruppamenti su base vicariale) per testare materiali e metodo individuati dalla Presidenza diocesana per mettersi in ascolto della base associativa nella produzione del documento triennale che sarà votato all'Assemblea elettiva, secondo le indicazioni dell'Evangelii gaudium.
Si tratta di due modalità - rispettivamente, i contenuti circa l'annuncio gioioso e lo stile della lettura del contesto, del rispetto della sinodalità, dell'avvio di processi e della costruzione di alleanze - che di fatto incarnano, per tutto l'anno associativo e per tutto l'itinerario assembleare, lo spirito e le sollecitazioni di questo documento che papa Francesco ha donato alla Chiesa.
Stefano Marra - Area Famiglia