Per un lavoro dignitoso in Europa: il volto globalizzato del lavoro

Seminario MLAC   ·   Roma - Domus Mariae   ·   7 Ottobre 2017

In occasione della Giornata Mondiale del Lavoro dignitoso, celebrata in tutto il mondo il 7 Ottobre, il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (Mlac) e la Gioventù Operaia Cristiana (Gioc) hanno organizzato un seminario di approfondimento a Roma, invitando Gianni Alioti, il responsabile dell’ufficio internazionale FIM-Cisl e componente comitato esecutivo IndustraALL Europe, che ha illustrato le sfide che oggi il mondo del lavoro deve affrontare.

È sotto gli occhi di tutti che il lavoro ha cambiato volto e consistenza, perché la sfida ha assunto dimensioni globali e sicuramente meno tangibili. Secondo Alioti, “stiamo assistendo a situazioni di avidità delle Corporate, dove le grandi multinazionali in un mondo globalizzato attuano politiche aziendali poco dignitose che tendono a sfruttare la povertà”. Dal focus è emerso che la dignità e i diritti del lavoro sono legati a doppio filo con la caduta di consenso delle grandi organizzazioni sindacali nazionali e internazionali.

Secondo i dati in possesso alle sigle sindacali europee è noto che quando una categoria di lavoratori è sindacalizzata si attiva una connessione direttamente proporzionale con l’aumento dei salari dei lavoratori tutelati.

In un contesto così vasto e complesso cosa può fare il sindacato? Qual è il suo ruolo? Secondo Alioti il sindacato può seguire la “catena della fornitura”, anch’essa globalizzata, in cui è possibile agire e fare pressione sull’azienda fiancheggiando le rivendicazioni di servizi elementari forniti ai lavoratori della multinazionale.

Dai dati emerge che accanto ad una de-sindacalizzazione dei lavoratori si assiste ad una crescita delle diseguaglianze tra classi medie (sempre più povere) e classi agiate (sempre più ricche), che vede una crescita del 997,2% dei compensi degli amministratori delegati, i cosiddetti CEO. Resta il fatto che i sindacati hanno difficoltà ad intercettare i nuovi giovani lavoratori, che operano in contesti legislativi poco tutelati e che molto spesso nascondono vuoti legislativi che lasciano spazi per forme di lavoro illegali o al limite della legalità.

Da qui la sfida: anche un moderno sindacato ha bisogno di rimettersi in gioco, anche attraverso una spinta partecipativa dal basso tenendo insieme disincanto e utopia.

 

Angelo Congedo,
Membro dell’Équipe nazionale del Movimento Lavoratori di Ac