Festa diocesana del Settore Adulti di Ac · Castro città - Piazza Vittoria · 04 Giugno 2016
Nel pomeriggio del 4 giugno scorso gli Adulti di AC si sono incontrati a Castro per il consueto raduno di fine anno. Va’ e anche tu fa’ lo stesso, il titolo dell’incontro.
Una lettura approfondita della parabola che comunemente diciamo del Buon Samaritano. Una lettura che ha scandito gli incontri che nel corso dell’anno abbiamo tenuto presso Santuari mariani - Sanarica, Montevergine, S.Caterina in Galatina - per penetrare il mistero della Misericordia di Dio. Che è Misericordia per l’uomo, perché egli stesso diventi Misericordia.
La figura del Samaritano ci indica come deve orientarsi il nostro cuore. Deve riflettere la bellezza del cuore di quell’uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico, di quel cuore grande e pieno di amore. L’amore di un Dio che si fa uomo per essere accanto alla sua creatura. Per condividere le sue fragilità ed aiutarlo a sollevarsi dall’abisso in cui talvolta rischia di cadere.
L’uomo di oggi, di questo 2016 apparentemente sereno, è tanto spesso vittima di predoni. È in notevole misura lasciato tramortito ai margini della strada, spogliato dei suoi averi. Spogliato anzitutto della sua dignità. Ne hanno dato testimonianza i giovani che la nostra amica Chiara ci ha permesso di conoscere e che con la sua opera meritoria, unita a quella degli altri operatori della Casa Famiglia “Francesco e Matilde Micheli” di Galatina, tentano di fasciare quelle ferite ancora aperte. I giovani che dall’Africa martoriata, depredata dal mondo occidentale e oggi anche dalle potenze emergenti, in particolare la Cina, sono costretti a fuggire per sopravvivere. I giovani del Benin, il paese più povero del globo terrestre, che hanno attraversato il deserto per tentare di trovare un lavoro in Libia e da essa costretti, dopo angherie a non finire, con la forza, ad imbarcarsi su un barcone fatiscente con destinazione Italia. Con la speranza di essere avvistati prima che il barcone si capovolgesse e chi vi era a bordo annegasse.
Un pomeriggio di profonda emozione, certamente. Un pomeriggio reso più attraente da una location mozzafiato come la piazza prospiciente l’antica cattedrale di Castro. Un pomeriggio di riflessione che non può, non deve rimanere un episodio che finisce lì, una volta invitati a condividere pizze e dolci preparati dagli associati.
L’uomo di Samaria ci invita alla coerenza. Ci invita a spenderci per fasciare le ferite di quanti subiscono ingiustizie, persecuzioni, abusi. Ci invita soprattutto a strappare dal nostro cuore l’egoismo di una quotidianità che punta alla nostra tranquillità, al nostro benessere, al nostro quieto vivere.
Non possiamo portarceli tutti qua. La nostra ipocrisia vuole rassicurazioni, vuole essere a posto con la coscienza, per cui versiamo anche delle somme a loro favore. Non basta. È indispensabile cambiare mentalità. Batterci perché ad ogni uomo sia riconosciuta la dignità che il Creatore ha donato. Batterci perché il mondo sia in pace e ad ognuno sia riconosciuto il minimo indispensabile per una vita dignitosa. Magari con un governo delle Nazioni Unite che si prefigga il rispetto della dignità umana per l’intera popolazione di questa povera terra martoriata.
Annibale Elia - Presidente diocesano di AC dal 1998 al 2005
Per saperne di più guarda il video integrale dell'evento ai seguenti link:
Saluti della Presidente parrocchiale di Castro
Introduzione vicePresidente Adulti diocesano
Riflessione di Chiara Congedo
Testimonianze di Migranti africani
Conclusioni