"Tutti noi, in qualsiasi ruolo,
abbiamo il dovere di essere uomini di pace".
papa Francesco
nell’Introduzione al libro
“Un’enciclica sulla pace in Ucraina”
L’iniziativa nazionale del Mese della Pace 2023
Dopo il periodo terribile della pandemia, proprio mentre ci si apprestava, non senza difficoltà e tragedie, ad uscire dalla sua fase più drammatica, l’umanità si è ritrovata una volta di più straziata dall’orrore della guerra.
Sgomenti di fronte all’invasione russa dell’Ucraina, che ha riportato la guerra anche nel cuore dell’Europa e ci scuote nel profondo, continuiamo a guardare con profonda inquietudine e preoccupazione i tanti fronti di guerra sparsi nel mondo intero, molti dei quali sconosciuti e colpevolmente dimenticati dai mezzi di informazione e, non di rado, anche da noi stessi.
È in questo momento di grandi paure e profondo dolore che ci prepariamo a celebrare nelle vite delle nostre comunità il Mese della Pace. E sentiamo ancora più necessario e urgente “scendere in campo” e mettere “in gioco” tutto noi stessi senza risparmio perché la pace è possibile con l’incessante impegno di donne e uomini di buona volontà che se ne prendono cura nel quotidiano. Solo in questo modo “Allenati alla pace” non resterà uno slogan che definisce un momento circoscritto del nostro cammino, ma, come ci ricorda papa Francesco, un dovere di tutti qualsiasi sia il ruolo che ci è affidato. La pace, infatti, non può essere costruita dal gioco del singolo, ma necessita degli sforzi di tutti perché possa essere vissuta e realizzata. Ogni allenamento richiede costanza e dedizione e per essere squadra è necessario allenarsi all’accoglienza e al rispetto dell’altro, mettendo in gioco le proprie qualità e fragilità allo stesso tempo. Nel contesto di un accorato invito a mettere la nostra vita al servizio dell'opera di Dio, le parole di san Paolo, "gareggiate nello stimarvi a vicenda" (Rm 12,10), ci interpellano ad essere promotori di una nuova civiltà che sappia incoraggiare ciascuno a costruire una fraternità solidale. Nessuno può restare ai margini del campo da gioco, nessuno può restare indifferente alla sofferenza dell’altro, nessuno è legittimato a voltare lo sguardo dall’altra parte, al contrario ciascuno è titolare in questa partita nella quale è in gioco la sorte dell’umanità perché con la guerra siamo tutti sconfitti.
Spesso sono i più piccoli, i più giovani e i più fragili a pagare il prezzo più alto di questa sconfitta e per questo abbiamo deciso di sostenere il progetto Csi per il mondo volto a promuovere esperienze di volontariato sportivo internazionale nelle periferie del pianeta. “Allenati alla pace” vuole essere un piccolo ma concreto aiuto da parte di tutte le associazioni territoriali alla realizzazione di percorsi educativi dove allenatori, bambini e ragazzi potranno stringere relazioni con i fratelli, aprirsi a se stessi e agli altri, essere protagonisti di esperienze aggregative con le quali curare e rimarginare le ferite delle loro esistenze, sperimentare l’accoglienza e l’inclusione giocando la partita più importante: educare la vita attraverso lo sport, uno sport davvero per tutti.
La Presidenza Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana
In allegato il sussidio che presenta nel dettaglio il progetto e le attività per il Mese della Pace.