Dare senso alla vita di coppia. Una bella occasione per riflettere sulla concretezza della vita

“A CUORE SCALZO” – Modulo formativo nazionale Settore Giovani di Ac

Morlupo (Roma), 15 – 17 novembre 2019

di Elisabetta Capurso *

 

Con Michele, Sabrina e Stefano, abbiamo partecipato al modulo formativo del Settore giovani, in collaborazione con l’Area famiglia e vita nazionale, dal titolo “A cuore scalzo” sui temi dell’affettività e della sessualità. Una bella occasione per riflettere su temi che, nelle nostre parrocchie e diocesi, sono ancora velati da tabù; ed infatti, la prima intuizione, è stata quella di progettare spazi di discussione per giovani, coppie e famiglie, nei quali affrontare senza paura argomenti tanto importanti.

La partecipazione è stata segnata da significativi riferimenti alla cultura musicale, alla Parola, e al Magistero; in particolare all’Amoris Laetitia e alla Christus vivit

La ricerca ha attraversato il testo della Parola (Gv. 12, 20-25; 2Tm 2, 1-13), la visione de I dieci comandamenti di Roberto Benigni, la citazione del Piccolo principe ripercorrendo l’episodio dell’amicizia con la volpe; e poi l’ascolto di Abbi cura di me di Simone Cristicchi e il Padre nostro in lingua swahili (Baba Yetu)[1]

Don Tony ci ha esortato a tornare a vedere le cose belle; tra queste vi è la nostra vita. Siamo sempre così bravi a lamentarci, senza mai scorgere ed illuminare a nostra volta ciò che di bello ci circonda. Ci vuole coraggio per vivere a cuore scalzo, cioè ci vuole coraggio per vivere la nostra vita senza ciò che non ci serve puntando alla leggerezza.

Vorrei porre una domanda a voi che leggete, la stessa che ci è stata posta e che ci ha lasciati in silenzio: “Mi sapete dire qual è l’ultima cosa bella che avete fatto? Quella che vi ha fatto perdere il fiato, che vi ha fatto tremare le mani, che vi ha fatto arrivare il cuore in gola?”. Una provocazione che ha l’intenzione di stabilire il giusto collegamento con le relazioni che viviamo ogni giorno, augurandoci di sostenere chi ci è accanto altrimenti non possiamo essere definiti cristiani!

Nella mattina successiva abbiamo approfondito i temi della sessualità e dell’affettività dal punto di vista biblico e del magistero: il primo con Marinella Perroni (già presidente del Coordinamento Teologhe Italiane, ndr) e il secondo con Don Aristide Fumagalli (Ordinario di Teologia Morale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, ndr).

Prima di entrare nello specifico, Marinella ci ha fatto una breve introduzione definendo la Bibbia come una borraccia che ci deve aiutare ad andare a piedi e cuore scalzo nella vita; allo stesso tempo, occorre notare che è un libro scritto migliaia di anni fa, e per certi versi il racconto dell’esperienza è un po' lontana dal nostro oggi; si rivela piena di ambiguità, chiaroscuri, intrighi, nata dalla fede di un popolo in vista della fede di un popolo; essa rimane comunque un testo-patrimonio delle chiese e dell’umanità perché le sue pagine si rivolgono all’intero genere umano, al di là di qualunque credo di appartenenza.

Il popolo in cui nasce la Bibbia ha una conoscenza israelita, parliamo quindi di” Sex-Gender System israelita”; da questo è possibile definire che il rapporto tra sesso e genere è l’una conseguenza dell’altro; cioè se sei donna hai determinati compiti mentre se sei uomo ne hai altri. È facile dedurre che questo non è il rapporto sesso-genere della nostra società occidentale contemporanea: quindi dobbiamo andare alla ricerca di risposte per soddisfare le domande odierne.

Ci siamo successivamente soffermati su come la sessualità viene espressa all’interno di questo libro: raccontata, normata e meditata.

Raccontata, perché vi sono testi narrativi che ci parlano di un popolo primitivo e arcaico; facciamo infatti riferimento alla storia di Giacobbe e Rachele, storia di innamoramento, intrighi, di moglie e schiave, in cui il sesso coincideva con la procreazione perché era l’elemento distintivo della donna per poter dare al marito dei successori.

Normata perché tutti i sistemi esprimono norme sulla sessualità, ad esempio nel Dt 23,10-12 e nel Lv 15,16-20 si parla di atti involontari, mentre nel Lv 18,1-30 viene sottolineato il fatto che una persona non può fare sesso con chi gli pare e piace.

Meditata, e per questo è sufficiente leggere il Cantico dei Cantici (cf n.7) o approfondire la lode della famiglia nei Salmi.

Don Aristide Fumagalli ci ha accompagnati tra i documenti recenti della Chiesa riguardo questi temi sottolineando più volte che l’amore cristiano è l’amore che dà la vita e che dobbiamo prima cercare l’amore con Lui perché tutti gli altri ci saranno donati. Il matrimonio è una relazione intima che si instaura tra due persone, definito come intreccio di eros (desiderio dell’altro per sé stessi), philia (desiderio del bene dell’altro, quindi mi impegno per fargli del bene) e agape (la mia vita diventa dono per dare vita/vitalità all’altro). Ovviamente l’errore più grande è quello di idealizzare l’amore (AL, 157): esso non è un prodotto ma una corrispondenza reciproca, fatta anche di incomprensioni e problematiche che non ci devono far pensare necessariamente alla separazione tra i due soggetti; occorre scoprire insieme che la missione più grande, per l’uomo e la donna, nell’amore è quella di “rendersi a vicenda più uomo e più donna. Far crescere è aiutare l’altro a modellarsi nella sua propria identità” (AL, 221). Tutto questo porta all’attesa l’uno dell’altra, e ciò richiede a sua volta tanta pazienza, proprio come quella di un artigiano (amore artigianale).

La massima espressione dell’amore è determinata dal rapporto sessuale nel quale è scritto il vero amore cristiano: io e te ci diamo vita, diamo vita a ogni parola che diciamo e a ogni cosa che ci circonda e io e te diamo la vita ad una nuova creatura.

Vi è stato poi l’incontro con  Piera di Maria (ginecologa e sessuologa) e Nicoletta Musso (mediatore familiare ed esperta in consulenza di coppia), alle quali sono state poste una serie di domande.

Ma, qual è la scintilla che fa nascere una relazione di coppia e come si coltiva il desiderio di stare insieme scoprendo man mano le varie sfaccettature e dimensioni dell’amore?

La prima cosa bella che possiamo dire è che la scintilla la riconosciamo tutti! Sicuramente non la perderemo perché Dio non ce la farà perdere: Dio ci ha creati relazionali, non a caso ha posto una donna accanto ad Adamo mentre lui riposava (avrebbe potuto tranquillamente pensare: Adamo ci sono io qui con te, cosa ti manca?). Quando però scatta la scintilla bisogna fare i conti con l’immaginario di coppia che abbiamo e che vorremmo avere. Facciamo un paragone: decido di comprare un camper…bellissimo!! Tutto sistemato, tappezzeria nuova, ma decido di parcheggiarlo e lasciarlo lì per sempre, tanto è bello così com’è. La vita però non ci lascerà stare in un parcheggio, perché al mio camper/amore devo dare un motore, cioè la capacità che io sperimento con chi amo di imparare a raccontarmi, discutere, fare pace, fare progetti, spenderci per gli altri: se l’amore è buono fa crescere me e chi mi sta intorno.

E quanto mi influenzano i rapporti personali, a cominciare da quelli familiari e amicali, il contesto e i media, nel vivere la mia corporeità in una dimensione affettiva (inclusa l’identità di genere)?

Possiamo dire che la nostra biografia non è un destino già scritto, perché tutti possiamo fiorire; ogni nostra ferita diventa importante perché ci ricorda da dove siamo passati e come siamo guariti grazie ad amici, relazioni amorose ed esperti, senza dimenticare Dio perché “non cadremo mai fuori dalle mani di Dio”. In sintesi noi siamo una serie di mattoncini raccolti nell’arco di tutta la vita; ma come muoverli e come girarli lo posso scegliere io, a volte più facilmente, altre con un po’ più di difficoltà.

E poi, ancora, come cresce un cammino di coppia che vuole conciliare un cammino da costruire insieme e che non ignora la dimensione fisica?

 Siamo giovani costretti a scegliere tra l’essere casti e l’essere superficiali? (cf. “La prima volta” dei Negramaro).

Noi abbiamo memoria buona del prima e del dopo di un rapporto ed è proprio per questo che dobbiamo frequentare un master in baci e abbracci: molto spesso due persone fanno sesso senza baciarsi, abbracciarsi o farsi carezze. Ciò che c’è prima e dopo il rapporto è un dialogo molto intimo che ci permette di scoprire che il canale da cui entra il piacere erotico maschile e femminile sono diversi: quello maschile è visivo mentre quello femminile è narrativo. Sono tanti gli esseri che si accoppiano sotto il cielo, animali, mammiferi, ma ciò che ci differenzia dagli animali non è l’orgasmo che abbiamo solo noi, ma è la parola: il sesso nell’uomo è un’attività altamente evolutiva che mette in moto le parole; ma se noi non abbiamo un dialogo di coppia, perché non lo abbiamo mai messo su, come possiamo parlare di sesso? Il linguaggio del corpo ha un alfabeto che suona sempre la stessa nota, ha cioè dentro di sé una verità assoluta che se non debitamente riconosciuta, porta a gravi danni. Creare un alfabeto del proprio corpo o di coppia è un passaggio fondamentale ma allo stesso tempo difficile.

Quando si fa l’amore non entra in gioco solo una nudità fisica, che può tranquillamente essere superata, ma vi è la nudità del cuore: non importa se lo conosci da un ora, due settimane o sei mesi ma basta un solo sguardo per sottolineare la tua fragilità perché entrambi vi siete messi a nudo! Se ti riferisci solo alla corporeità o, peggio, alle doti fisiche, hai completamente disarmato l’altro che avrà bisogno di recuperare la fiducia in sé stesso e negli altri in un difficile e lungo percorso di riabilitazione, qualche volta anche con degli specialisti.

Siamo sempre così bravi a preservare i nostri ragazzi dalle malattie con l’utilizzo di contraccettivi di tutti i tipi, ma le ferite del cuore? Chi parla di questo ai nostri ragazzi?

Non è mancato, anche,  un riferimento ai siti porno: ambienti che non hanno lo scopo di spiegare in che modo avvengono i rapporti sessuali o in che modo è fatto il nostro corpo, ma ha lo scopo di creare consumatori seriali di materiale pornografico mossi da emozioni che si muovono solo nella pancia, con il solo risultato di condurre la persona-utente dentro il un mercato malato.

Il sesso e l’erotismo è un vestito su misura di alta sartoria che ogni coppia crea seguendo le proprie curve e quelle del suo partner. [2]

Nell’ultima mattinata invece siamo scesi nell’ambito pratico per noi educatori di giovani e giovanissimi con Barbara Ghetti (psicologa formatrice, consulente clinica autobiografica), Roberta Carta (psicologa e psicoterapeuta) e Diego Buratta (educatore e responsabile della cooperativa “Pepita”). Con i quali ci siamo addentrati nel merito di alcuni metodi di animazione

L’esperienza del modulo formativo ci induce a concludere che per parlare di sessualità e affettività bisogna esercitarsi nella franchezza perché le cose vanno chiamate con il loro nome senza vergognarsi; e poi, con leggerezza intesa come naturalezza di approccio ad elementi naturali e quotidiani della nostra vita. Certo è che le nostre comunità cristiane hanno tanto bisogno di aiuto per camminare su questi sentieri in quanto i progressi della Chiesa sono iniziati grazie al pontificato di Papa Francesco. Durante la S. Messa conclusiva un bambino ha costruito con i moduli di gioco, una torre insieme al suo papà che non ha mai smesso di sostenerla, per non farla cadere: è proprio questo l’augurio con cui ci siamo salutati, cioè di costruire torri alte, mattoncino dopo mattoncino, con l’aiuto  di adulti che ci aiuteranno a tenerla in piedi.

 

 

*Consigliera diocesana Settore Giovani

 

[1] https://www.youtube.com/watch?v=B-uWr4gYJ6nM

[2] Successivamente abbiamo partecipato a 4 laboratori di cui si citano alcuni  dei materiali per la riflessione  “In cammino con i giovani omosessuali”, “l’accettazione di sé e il rapporto con il proprio corpo” (https://www.youtube.com/watch?v=MjzaAiZHAlc , https://www.youtube.com/watch?v=DiuKpL_OBQE e https://www.youtube.com/watch?v=Eti73VtqyKM), “sessualità al tempo del web” (http://www.azzurro.it/it/informazioni-e-consigli/consigli/sexting/sexting-cosa-si-intende , http://eurispes.eu/news/indagine-eurispes-sesso-erotismo-e-sentimenti-i-giovani-fuori-dagli-schemi/ , http://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/consumo-e-sessualita-le-nuove-generazioni-digitali/ ) e “Vita di coppia, tra ferite e riconciliazioni” (n.128-208-209-210-224-232-283-284-307 da AL e n.262-263-264-265 da CV)