Il 14 maggio si celebra nella nostra diocesi la Giornata diocesana dell’Azione cattolica. Permettetemi innanzitutto di ringraziare S.E. mons. Donato Negro che, anche attraverso la scelta di istituire ogni anno questa giornata, ribadisce il suo amore, la sua vicinanza e la sua fiducia nei confronti della nostra Associazione. Dicendo "nostra" non intendo degli aderenti all’Ac ma “nostra”, della Comunità diocesana tutta.
Come ci ha ribadito papa Francesco Domenica 30 aprile in piazza san Pietro, infatti, “in questi centocinquanta anni l’Azione Cattolica è sempre stata caratterizzata da un amore grande per Gesù e per la Chiesa” invitandoci a proseguire la “peculiare vocazione [...] a servizio delle diocesi, attorno ai Vescovi - sempre -, e nelle parrocchie - sempre -, là dove la Chiesa abita in mezzo alle persone - sempre. Tutto il Popolo di Dio gode i frutti di questa [...] dedizione”.
Ecco allora che l’Azione cattolica è davvero di tutti, è davvero "nostra".
È di chi sin da piccolo ha frequentato e respirato l’aria dell’Ac e di chi si è accostato a questa Associazione solo quest’anno, da pochi mesi. È di chi la sostiene con la preghiera ogni giorno e di chi le dedica tanto tempo e tante energie, di chi la ama così com'è e di chi la sogna diversa, di chi la guarda con sospetto e di chi la osserva con fiducia e speranza.
La stessa fiducia e la stessa speranza che accompagnano il gesto ampio del seminatore perché a noi è affidata, come ha detto papa Francesco, “la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della carità, l’impegno politico, attraverso anche la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale”.
Questo è l’impegno che noi assumiamo come Associazione in questa Giornata diocesana; questo è l’impegno che vogliamo condividere con chiunque voglia accostarsi alla nostra Associazione o con chi senta di condividere con noi questa missione per la Chiesa e per il mondo.
E allora auguri a tutti noi per questi 150 anni, per questa Giornata diocesana, per questa “nuova” esperienza apostolica, missionaria che assume particolare significato in questo Tempo Pasquale che vede spalancare le porte chiuse della paura, della tristezza e della speranza tradita.
Salvatore Marti
Presidente diocesano