Campo scuola parrocchiale · Scorrano parr. Trasfigurazione del Signore · 17-20 Agosto 2017
“Secondo i principi della psicologia evoluzionistica, le nostre paure e le nostre emozioni non sono altro che le risposte che il nostro cervello ha elaborato nel corso dei millenni per adattarsi all’ambiente circostante. Nello specifico l’ansia è riconosciuta come un’eredità dei nostri antenati, per i quali questa era indispensabile per prevenire e prevedere i pericoli di un mondo decisamente ostile. Oggi l’ansia però si presenta con migliaia di sfaccettature: dalla paura di animali o oggetti a quella di ritrovarsi in determinate situazioni sociali, dagli attacchi di panico a pensieri e comportamenti ossessivo compulsivi” (cf. Theodor Seuss)
Questo passo è stato scelto dai nostri educatori per introdurre il campo scuola “Il cielo in una stanza”, vissuto da noi Giovanissimi dell’Azione Cattolica di Scorrano dal 17 al 20 Agosto. Si è trattato di una sorta di viaggio interiore alla scoperta di noi stessi: siamo andati alla ricerca del nostro IO,cercando di capire chi siamo realmente,imparando ad ascoltare noi, il nostro corpo e le sue sensazioni, in modo da poter individuare ed affrontare le nostre ansie e le nostre paure.
Abbiamo riflettuto principalmente su due tipi di ansia, quella da prestazione e l’ansia di apparire.Tramite il confronto abbiamo compreso che molte delle nostre paure derivano da uno stato di incertezza e di insicurezza e dall’impossibilità di tenere sotto controllo tutto ciò che invece vorremmo gestire; abbiamo capito che la soluzione, per tutti, sarebbe riuscire a sapere in anticipo come andranno a finire le cose, perché in questo modo potremmo risparmiarci preoccupazioni o angosce. Questa, però, è solo un’aspettativa irrealistica, in quanto l’incertezza farà sempre parte della nostra vita.
A proposito di aspettative, anche questo è stato un tema trattato durante il nostro campo, soprattutto in occasione dell’incontro insieme alla psicologa, la dott.ssa Elisa Alemanni. Ci ha aperto un mondo su questo argomento e ci ha fatto guardare le nostre ansie, paure e insicurezze con occhi diversi, consigliandoci e ripetendoci sempre che il modo migliore per affrontare qualunque tipo di ansia è quello di ammetterle e riconoscerle prima di tutto a noi stessi, in modo da razionalizzarle e guardarle da diversi punti di vista. Abbiamo realizzato che molto spesso non vale la pena pensare troppo o preoccuparsi per qualcosa che poi alla fine si rivela essere più piccola di noi; inoltre, abbiamo di frequente delle aspettative molto alte e, pertanto, irrealizzabili. Ciò ci lascia in un continuo stato di insoddisfazione e di angoscia, ma anche di ansia, in quanto tentiamo di raggiungere ciò che in realtà è irraggiungibile. Perciò è importante capire che esistono due tipi di ansia: l’ansia funzionale, che è normale e comune a tutti in quanto esseri umani e l’ansia disfunzionale. Quest’ultima non fa altro che generare un elevato stress emotivo e sfociare addirittura in quello che viene definito DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo).
Scavando a fondo durante questa esperienza, è venuto fuori che predominante tra gli adolescenti è l’ansia di apparire, ovvero la paura di essere giudicati dagli altri: il sentirsi accettati è sempre un bisogno, soprattutto per noi giovani, essenziale. Purtroppo, molto spesso, teniamo di apparire come in realtà non siamo, solo per evitare di essere giudicati o esclusi: temiamo di non essere accettati per il nostro aspetto fisico oppure per le nostre origini, piuttosto che per la nostra personalità. Questo continuo nascondersi però non fa altro che costringerci ad indossare delle maschere e senza neanche più rendercene conto. Tuttavia, come ci ha fatto notare Don Angelo Pede, in una delle giornate di campo, indossare una maschera non è del tutto negativo, perché essa fa parte di noi stessi, è un mezzo di difesa, in alcune circostanze, per sentirci meno ansiosi, quindi perché non utilizzarla?! Liberarsi dal continuo timore del giudizio altrui significa scrollarsi di dosso un fardello che continua solo a condizionare le nostre vite e soprattutto le nostre scelte, anche quelle che fondamentalmente potrebbero cambiarci la vita. E con grande sorpresa, Don Angelo ci ha svelato che il modo per poter far questo è aver fiducia in noi stessi!
Il continuo preoccuparsi di apparire, anche sui social, non fa altro che limitarci e impedire di goderci la vita e le cose belle. È stato questo il pensiero che la maggior parte di noi ragazzi ha condiviso durante questo campo scuola, è stato questo quello che di più importante abbiamo appreso e che fino ad ora ignoravamo.
È stata un’esperienza che ci ha arricchito molto dal punto di vista personale, perché da soli non saremmo mai stati capaci di arrivare alla consapevolezza che oggi abbiamo di noi stessi e che abbiamo raggiunto solo grazie alla guida e al supporto dei nostri educatori.
Come sempre, dopo ogni campo scuola, abbiamo portato a casa dei ricordi a dir poco indimenticabili. Quei quattro giorni passati insieme ci hanno dato la possibilità di riflettere su cose che prima davamo per scontate e, ancora più importante, ci ha aiutato a migliorare noi stessi; dandoci l’opportunità di scoprire e conoscerci fino in fondo per poter poi affrontare quella che è la vita in ogni sua situazione. E ora non posso che concludere con quello che è stato il motto di noi Giovanissimi alla fine di questo campo scuola:“L’ansia non ci sottrae dalle paure del domani, ma ci priva della felicità di oggi” (Leo Buscaglia).
Siria Calignano, Giovanissima di Ac
Scorrano - Parr. Trasfigurazione del Signore