Essere e fare Ac in una Chiesa che profuma di famiglia

Il Consiglio nazionale di Azione Cattolica

Sabato 20 e Domenica 21 giugno si è riunito a Roma il Consiglio nazionale di Azione Cattolica per continuare la riflessione su alcune priorità per il cammino dell’associazione in questo triennio particolarmente ricco e significativo per la vita della Chiesa e del nostro Paese. In questo fine settimana in particolare abbiamo voluto porre la nostra attenzione, anche in vista del Sinodo ordinario di ottobre, al tema tanto caro della FAMIGLIA. Aiutati dal Direttore Nazionale dell’Ufficio Nazionale di Pastorale per la Famiglia, don Paolo Gentili, ci siamo chiesti come costruire oggi una comunità che profumi di famiglia, che possa riscoprire sempre più la bellezza di una vita buona, e soprattutto quale contributo specifico può dare l’Azione Cattolica a partire dalle comunità che abita e con le quali è chiamata nella quotidianità a camminare.

A partire da una lettura attenta della realtà, che ci ha portati a leggere con verità la situazione e senza la voglia di semplificazioni, ma accompagnati e sostenuti dai criteri della speranza e della progettualità, abbiamo riflettuto anche sulla povertà e su tutte le forme di povertà che colpiscono le famiglie di oggi, sulle loro fatiche e ferite, e abbiamo ancora una volta detto tutto il nostro impegno nell’assumere fino in fondo le questioni di questo tempo, stando dentro la storia di oggi con uno sguardo di fede, di speranza e di carità, accompagnandone i processi e illuminandoli alla luce del Vangelo.

In un confronto schietto e ricco di sollecitazioni – nutrito anche dalle prospettive indicate dal cammino che la Chiesa italiana sta compiendo verso il Convegno ecclesiale di Firenze, oltre che dai documenti sinodali e dal magistero di Papa Francesco – abbiamo ribadito la necessità e la bellezza di recuperare la riflessione sull’uomo, di riporre al centro del dibattito culturale della vita della Chiesa e della vita civile un modo nuovo di guardare alla vita umana, di pensarla, di amarla. È urgente riporre al centro la questione dell'autenticità della vita umana; della drammatica bellezza della storia dell’uomo; della bontà e della ricchezza della differenza sessuale; della centratura in Cristo della vita di ogni uomo e di ogni donna, in quanto creati a immagine e somiglianza del Padre.

Vogliamo quindi accogliere e vivere la sollecitazione a farci prossimi, a esercitare nella pratica la cura, il rispetto, la promozione dell'uomo nella sua integralità, in tutte le dimensioni. Occorre esercitarci all’ACCOGLIENZA, all'ASCOLTO, mettendoci accanto a tutti e a ciascuno e aiutando l’altro a scegliere, a partire dalle concrete condizioni di vita di ognuno, in un CONFRONTO FRATERNO che abbia sempre come punto di riferimento lo SGUARDO SU CRISTO.

Un atteggiamento, quello dell’accoglienza e dell’ascolto, che ci chiede di essere esercitato con particolare fiducia nei confronti di chi per tante ragioni fa più fatica a rispecchiarsi nella proposta alta e impegnativa di famiglia a cui desideriamo educare i ragazzi, i giovani e gli adulti che fanno l’esperienza di Azione Cattolica.

Desideriamo infatti, oggi ancora di più, accompagnare il nuovo desiderio di famiglia che abita nei cuori di quanti incontriamo, recuperando il senso pieno e il significato autentico del “PER SEMPRE”, la grandezza di un dono, il matrimonio, che è sacramento fondato su una promessa d’amore dei due sposi dinanzi a Dio e alla comunità. Scelta di non essere più soli, ma di legare nel Signore la propria storia, la propria vita, i propri desideri a quelli dell’altro in un vincolo indissolubile.

Il Consiglio nazionale ha perciò ribadito con convinzione l’impegno dell’Azione Cattolica a promuovere e ad accompagnare lungo tutte le stagioni della vita, attraverso i cammini ordinari nelle comunità, i bambini e i ragazzi, i giovani e gli adulti ad andare dentro di sé e a scoprire che la misura dell’amore, come diceva San Bernardo, è amare senza misura, e tutti. Vogliamo continuare ad investire sul tema educativo, costruendo ogni giorno relazioni significative e formando le coscienze. L’Ac vuole essere sempre di più una comunità che evangelizza la famiglia con gesti e parole, toccando l’umano del cuore che incontriamo, per sostenere ogni famiglia ad essere Chiesa domestica, piccole Chiese in uscita secondo le indicazioni di Papa Francesco e dell’Evangelii Gaudium. Vogliamo annunciare Gesù ai genitori e non solo ai ragazzi perché anche i grandi devono poter trovare la felicità, il proprio orientamento, nella consapevolezza di essere Chiesa del Signore e che senza il Risorto la nostra vita è triste. Desideriamo vivere la prossimità e l’accoglienza come stile del nostro essere Azione Cattolica attenta alle necessità dei fratelli, capace di offrire una parola buona di speranza, pronta a donare il suo aiuto in ogni circostanza perché ciascuno scopra la bellezza di far parte di una famiglia che sostiene, incoraggia, ama.

L’Azione Cattolica è consapevole del suo compito a sostegno di ogni famiglia, ed è pronta a offrire con ragionevolezza e cuore tutto il suo patrimonio formativo, tutta la sua storia, tutto quello che ha, come il ragazzino dei 5 pani e due pesci, certi che la sovrabbondanza viene solo da Dio e dal suo immenso amore.
 

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