La promozione che ci sta a cuore!
La promozione associativa non si improvvisa. Ne siamo certi e, per questa ragione, abbiamo avviato il progetto dei moduli tematici di studio e laboratorio sui temi della promozione, che ha preso il via nelle scorse settimane con il primo incontro dal titolo “Identità, appartenenza e comunicazione”. Se in passato vivere una buona vita associativa poteva essere sufficiente per promuovere all’esterno l’esperienza dell’Azione cattolica, oggi, l’evoluzione dei mezzi di comunicazione e il cambiamento dei ritmi di vita delle persone ci impongono di ripensare ai linguaggi e alle modalità con cui raccontare l’associazione, non soltanto nei nostri ambienti ecclesiali, ma soprattutto nei luoghi quotidiani di vita degli uomini.
Siamo consapevoli che l’impegno a promuovere l’Azione cattolica, e di conseguenza l’esperienza di vita cristiana e di servizio alla Chiesa e al mondo che facciamo quotidianamente, è una sfida importane per realizzare il sogno di Chiesa in uscita a cui tante volte ci ha sollecitati Papa Francesco. Diciamolo subito: non è questione di marketing. La promozione associativa può essere - e in effetti è davvero - un’esperienza di apostolato e di evangelizzazione, laddove si porta agli uomini e alle donne di oggi una possibilità concreta di vita cristiana secondo il Vangelo, di servizio alla Chiesa, di vicinanza ai fratelli e di attenzione al bene comune.
Abbiamo bisogno di riscoprire il valore del racconto del nostro vissuto in Ac, ripensando a quanto significativa è stata la presenza dell’associazione per le nostre vite e per la vita della Chiesa e del Paese. Attraverso un’immersione nel nostro passato, alle radici della nostra identità di laici di Ac, dai primi circoli della Società della Gioventù cattolica, passando per figure come Armida Barelli, Gino Pistoni, Odoardo Focherini e Vittorio Bachelet, il modulo formativo è stata un’occasione importante per far vibrare le corde dei nostri cuori rispetto ad un passato che ci appartiene e che sostiene il presente e il futuro. Comunichiamo ciò che siamo, raccontiamo ciò che abbiamo vissuto, condividiamo ciò di cui siamo stati testimoni.
Il nostro impegno ad abitare i luoghi di vita degli uomini ci porta a riconsiderare, quindi, il modo con cui l’associazione comunica oggi e, in particolare, come vive l’esperienza del web e dei social media, a cui, principalmente, abbiamo dedicato il lavoro del modulo tematico. Da strumenti per gestire efficacemente le nostre attività quotidiane, i media digitali diventano oggi sempre più piazze virtuali dove giovani e meno giovani si ritrovano a condividere piccoli e grandi spazi della propria vita. Luoghi da abitare, insomma, che aprono uno spazio immenso per l’incontro con i fratelli e per una proposta di vita buona, come quella dell’Azione cattolica. Di questo dobbiamo prendere atto: una realtà in evoluzione chiede anche a noi di ripensare senza pregiudizi le modalità del nostro agire, con l’unico obiettivo di farsi sempre più vicini ai ragazzi, ai giovani e agli adulti del nostro tempo, là dove quotidianamente si ritrovano, siano essi luoghi reali o digitali.
Questo ci sta a cuore: farci prossimi dei fratelli, condividere esperienze belle di vita piena, aiutare ciascuno ad alzare gli occhi al cielo. E lo possiamo fare se sappiamo individuare, anche con un po’ di profezia, gli spazi quotidiani della nostra vita. Ripensare ai social media in quest’ottica, allora, ci offre una moltitudine di occasioni di prossimità con gli uomini, ci mette in gioco in una comunicazione human-to-human capace di toccare il cuore, mettendo in moto le emozioni e indirizzando le scelte.
Tutto questo ci chiede però, da un lato, di porre all’ordine del giorno delle nostre presidenze e dei nostri consigli le tematiche legate alla promozione e alla comunicazione e, dall’altro, con coraggio e umiltà, di mettere in discussione anche alcune prassi che fino ad oggi abbiamo portato avanti. Lo slancio profetico che ha sempre caratterizzato l’iniziativa dell’Ac anche questa volta sosterrà le nostre scelte. Per il bene delle persone.
di Maurizio Semiglia - Responsabile nazionale Area Promozione Associativa