Parola che abbraccia

3ª domenica di Avvento - Domenica della Gioia
anno C - (Lc 3, 10-18)
di don Lucio Greco*

 

Il terzo passo domenicale del Cammino di Avvento è decisivo. Il sentiero della Gioia è delineato da tutti i testi biblici che precedono il Vangelo di questa Domenica. Ne indicano con insistenza il senso, incarnandolo nella Storia di ciascuno e dell’intero Popolo.

La terza Domenica di Avvento è perciò detta della Gioia. E rafforza l’attesa del Signore che viene, perché è vicino!

L’insistenza del Vangelo di oggi è soprattutto su un aspetto della vita molto “pratico”: «Che cosa dobbiamo fare?». Per ben tre volte la stessa domanda viene rivolta a Giovanni Battista da persone diverse, che rappresentano l’intera Comunità in cammino verso il Regno di Dio.

Stessa domanda, ma risposte diverse: esortazioni puntuali che l’ultimo Profeta del passato formula e rivolge anche a Noi. Di solito siamo sempre noi a voler dire agli altri cosa devono o non devono fare. Il Vangelo ci sorprende e ci scomoda. Sapere cosa fare nella vita non è cosa da poco e avere indicazioni precise semplifica la fatica del discernimento.

Cosa fare, allora? Le risposte del Precursore vanno in tre direzioni, ma con un’unica intensione: favorire e migliorare le relazioni con le persone (e con le cose) e così testimoniare l’impegno di una vita rinnovata.

La condivisione fraterna, la giustizia sociale e la non violenza attiva sono anche per noi le direttive evangeliche per una Vita nuova: sono queste le preziose indicazioni del Battista.

Un’ultima considerazione va sottolineata, perché importante. Ogni cosa che Giovanni chiede agli altri, è già testimoniata in maniera chiara dalla sua vita.

Questa Domenica di Avvento oltre che un richiamo alla Gioia, ci chiede soprattutto la coerenza!

 

*Assistente diocesano Unitario di Ac